un progetto di collettivo damp
in collaborazione con Attiva Cultural Projects
“Siamo stati superficiali e abbiamo conquistato l'inutile”
Vegetali Ignoti
Una delle affermazioni più diffuse e, a ben pensarci più prive di senso, è che le zanzare potrebbero anche non esistere perché, di fatto, non servono a nulla. Tralasciando lo sguardo antropocentrico che tale affermazione sottintende, una domanda sorge spontanea: è necessario essere utili per giustificare la propria esistenza?
Ce lo chiediamo in un contesto devoto all'imperativo della produttività e dell'utile, una vivace area mercatale nella provincia di Napoli, dove si è pensato di ritagliarsi uno spazio per sollevare l'arte dalla sempre più pressante richiesta di legittimare la propria presenza.
Né infrastruttura migliorativa, né fonte di sollievo visivo, né amalgamante sociale: sperimentiamo “l'utilità dell'inutile”1 dichiarandoci come tali dinanzi a un pubblico, senza tuttavia avere la pretesa di essere ascoltati.
Semplicemente, essere -come una cosa qualunque- attraverso degli interventi che non prevedono un'interazione che vada al di là di un casuale contatto visivo, né alcun evento inaugurale per gli addetti ai lavori.
Vorremmo solo poter stare, silenziosamente, transitoriamente.
Giocare sull'ambiguità della posizione dell'artista nel mondo/collettività e profilarsi come un “breve episodio nella storia eterna del nostro popolo”.2
Negozio non risponde a un bisogno, non propone soluzioni, non intende innovare, né costruire.
Negozio è un modo come un altro per cadere in contraddizioni irrisolvibili e abbandonarsi in posizione supina.
1 NelZhuangzi si racconta di Ziqi che, dinanzi alla magnificenza di un albero dice: “questo albero è completamente inutile. Per questo ha potuto diventare tanto grande. Così è anche l'inutilità del saggio”.
2 Josephine la cantante o il popolo dei topi, Franz Kafka