LUISA TURUANI
dots dots

I dots dots sono un intervallo, una pausa, una titubanza, forse un pizzico di imbarazzo. Tre prese per arrampicata sono piantate alla parete orizzontalmente, equidistanti, una accanto all'altra; simili a tre punti di sospensione, non permettono né un'ascesa, né una discesa. Di colore blu, ricordano la sottile linea azzurra nei disegni dei bambini che loro la chiamano “cielo”. Si corre sbrigativamente ovunque e spesso è difficile fermarsi e stare semplicemente in un punto, magari sospesi da terra, senza dover per forza andare da qualche parte. Pensare solo alla gravità, al peso, a un pensiero che, chissà, potrebbe venire. Sarebbe bello avere tre punti sempre a portata di mano e, in attesa, pensare alla nudità della mente come uno spazio limpido e pieno.