Dis-astron ‒ 2023

happening
Studio Drang, Roma

Il sentimento che aleggia in questo periodo storico sembra essere quello che qualcosa, -il mondo per come lo conosciamo- stia volgendo al termine. All'idea di esistenza come processo verso una meta finale, cede il passo quella di una in cui la fine è presente in ogni attimo. Tale idea sembra esprimersi chiaramente nel funzionamento dei cosiddetti lightstick (luci chimiche): quando la fiala si spezza, l'oggetto inizia sì a illuminarsi, ma inizia anche a spegnersi. Attraverso l'utilizzo di questi oggetti che vengono attivati da un dispositivo meccanico, dis-astron mette in scena una sorta di caduta stellare che prende forma e si esaurisce nel corso di circa 12 ore, “un canto delle situazioni” la cui componente fondamentale è l'indugio, l'aspettare il tempo che deve finire, che “tornerà a essere vuoto, né finito né infinito, né omogeneo né eterogeneo, né pienezza d'esistenza né il suo contrario” (Gianni Celati).

The feeling that lingers in this historical period seems to be that something -the world as we know it- is coming to an end. The idea of existence as a process that gets to a final destination, is now replaced by the one where ending is present in every moment.
This idea is perfectly expressed in lightsticks: when the phial breaks through a mechanical device, the object enlightens and starts to expire. Dis-astron enacts a stars falling that takes shape and expire in about 12 hours, “a song of situations” in which we can just wait the time ending, that “will go back to be empty, neither finite nor infinite, neither homogeneous nor heterogeneous, neither fullness of existence nor its contrary”.