Homelandless-ness ‒ 2023

site-specific installation
commissioned by Tramandars
Embassy and Mission of the Islamic Republic of Afghanistan, Roma

Non ho rifugio nel mondo oltre la tua soglia. Non c'è protezione per la mia testa se non questa porta.
Iscrizione tappeto Ardabil

Homelandless-ness è la parola che utilizza l'antropologo Shahram Khosravi per immaginare una forma differente di organizzazione umana che possa prescindere dal concetto di patria. Una casa senza un territorio: proprio ciò che sembrano suggerire tra i più noti manufatti del mondo islamico, ovvero, i tappeti. Rinunciare al senso di appartenenza e sentire il mondo intero come una terra straniera in cui poter semplicemente essere e stare. Lasciare indietro le astrazioni che rendono pesante l'esodo ed esprimere un tragitto, più che un territorio. Fare a meno delle radici per divenire radicanti (N. Bourriaud). Delle luci LED per la coltivazione indoor vengono posizionate lungo i margini dell'ambasciata afghana e sui tappeti contenuti al suo interno, rendendoli così, proliferanti, contaminati, dal profilo ancora incerto.

I have no refuge in the world beyond your threshold. There's no protection for my head but this door.
Ardabil rug inscription

Homelandless-ness is the word that uses the anthropologist Shahram Khosravi to imagine a different form of human organization that can revaluate the concept of homeland. A house without a territory: just what they seem to suggest among the most famous artifacts of the Islamic world, that is, the Islamic rug. Renounce the sense of belonging and feel the whole world as a foreign land where you can simply be and live. Leaving behind the abstractions that make the exodus heavy and expressing a journey more than a territory. To do without roots to become radicants (N. Bourriaud). LED lights for indoor cultivation are placed along the edges of the Afghan Embassy and on the Islamic rugs, making them proliferating and uncertain.